storia

Il Club nacque nel 1966 per volontà di alcuni appassionati con lo scopo di diffondere l’attività subacquea e la conoscenza dell’affascinante mondo sottomarino, ma anche con l’intento di mantenere vivo il ricordo e la tradizione dei palombari viareggini dell’Artiglio che hanno reso famosa la nostra città con il loro operato.

Il 28 aprile 1966 nei locali del Bistrot fu scelto all’unanimità un disegno rappresentante una rana stilizzata color verde, pancia bianca e occhi rossi che regge un tridente dalla cui asta parte una fascia rossa che reca l’iscrizione CLUB SUBACQUEO ARTIGLIO.

Il 17 giugno 1966 lo statuto redatto fu inviato  alla federazione F.I.P.S. di Roma, alla delegazione di Viareggio e alla Capitaneria di Porto.

Formatosi il consiglio direttivo cominciano con fermento le varie attività sociali: le prime gite, proiezioni di filmati di Costeau, di diapositive del Mar Rosso e le prime gare di pesca subacquea allora permessa (non dimentichiamo che all’inizio tutti i subacquee erano cacciatori anche con ARO o ARA).

Il 9 novembre 1966 arriva l’attestato di affiliazione F.I.P.S./C.O.N.I. e da quel momento  il Club Subacqueo Artiglio è legalmente riconosciuto.

“Garantendo l’assistenza ai pescherecci , ottenemmo in cambio dall’associazione dei pescatori l’uso gratuito della loro sede, ma quanti sacrifici ci costava! A quel temo i pescherecci erano tutti ormeggiati nella vecchia darsena dove i fondali erano bassi e, specialmente quando c’era bassa marea, nelle eliche finiva di tutto, perfino biciclette e carrozzine! Un intervento poteva durare oltre due ore e in più si operava in acque torbide e luride.” ( Da un racconto di Sergio De Plano, Presidente dal 1966 al 1986).

Erano i tempi in cui molti subacquei adoperavano l’ARO (autorespiratore ossigeno) il cui uso era stato introdotto a Viareggio dai congedati della Marina Militare che avevano prestato servizio presso il Centro Incursori del Varignano di La Spezia.

Per organizzare i primi corsi federali di immersione il Club si avvalse della collaborazione di istruttori della Scuola Federale di Livorno  e, non essendoci la piscina a Viareggio, erano costretti a trasferirsi con un pulmino a Marina di Carrara, Lucca o Pescia. Da allora i corsi non sono mai stati interrotti ed il numero di brevettati supera il migliaio.

Oltre a corsi sub, che ogni anno diventavano sempre più affollati, il Club iniziò a promuovere altre iniziative sportive: da ricordare l’estate del 1973, quando  fu organizzato il record mondiale di immersione in apnea di Enzo Maiorca: il tentativo, coronato dal successo, fu realizzato nelle acque fuori Portovenere a una profondità di 100 metri con la collaborazione logistica degli “ Amici del Mare” di La Spezia.

Nel 1974 con l’apertura della Piscina Comunale di Viareggio  l’attività del Club Subacqueo artiglio si allargò anche al settore nuoto che in breve tempo portò a risultati lusinghieri e incoraggianti.

Il Club organizzò il Trofeo di nuoto “Pinuccio Cortese” a cui subentrò nel 1978 il “Meeting di Carnevale”, tutt’oggi manifestazione nazionale di grande successo.

Dopo qualche anno si lasciò che la sezione nuoto proseguisse in autonomia con il nome di “Artiglio Nuoto”.

Nel 1975 venne organizzata una manifestazione che rimarrà il nostro fiore all’occhiello, il “Cimento invernale di Nuoto Pinnato”. La prima edizione ebbe luogo il 2 febbraio 1975, l’ultima, la nona,  il 3 febbraio 1983. La gara era disputata sempre la seconda domenica di Carnevale e si svolgeva nel Canale Burlamacca  con partenza e arrivo presso la Società Canottieri Berchielli per una distanza tra andata e ritorno di un miglio marino. A questa competizione partecipavano le più forti squadre nazionali di nuoto pinnato : “Gruppo Sportivo Carabinieri” di Napoli, la “Dario Gonzatti” di Genova, la “Sub Delphinus” di Ravenna, la “Pinna Azzurra” di Milano, la “Teseo Tesei” di Porto Azzurro.

Sempre nel 1975 ci fu una atipica e originalissima apertura del Carnevale in chiave subacquea con l’arrivo di Re Carnevale dal mare in muta da Burlamacco-sub ( muta confezionata appositamente dalla Mares),  che seguito dai sommozzatori approdò sulla spiaggia in Piazza Mazzini dove ad attenderlo c’era la Madrina del Carnevale, impersonata quell’anno dall’attrice viareggina Stefania Sandrelli.

Nel 1977-78 fu organizzata dal club  un’altra manifestazione: “Il Trofeo foto-sub”, con oltre un centinaio di opere dall’Italia e dall’estero.

Siamo negli anni ottanta: le attività didattiche e sportive si sviluppano e crescono, gli allievi dei corsi ben presto diventano soci effettivi, e con i veterani formarono le fondamenta di quello che è ancora oggi lo spirito del nostro club.

L’attività subacquea si stava sempre più espandendo, così, per permettere ai soci di raggiungere facilmente le zone di immersione, fu acquistato un peschereccio da tempo in disarmo, prezzo all’Asta del Tribunale lire 1.650.000. Era una barca da lavoro costruita in pesante quercia e abituato a sostenere le intemperie e le avversità del mare, 22 metri di lunghezza, 35 tonnellate di stazza: fu battezzata “Artiglio 3”.

La meta abituale delle uscite  era l’ isola Gorgona allora accessibile ed  il numero medio dei partecipanti era anche di 40- 45,un po’ troppi, così fu deciso di porre un limite massimo di 30 gitanti per ogni uscita con la barca. Con l’andare del tempo la barca fu sempre più attrezzata: compressore, generatore cucina e 24 posti a sedere per il pranzo.

Capraia, Corsica, Elba, Montecristo , Giglio e Giannutri, divennero meta abituale per gite che si protraevano anche per due settimane.

Da ultimo si arrivò alla Sardegna il 29 luglio 1984: qui accadde il dramma. Nonostante le ottime previsioni e condizioni meteo per una serie di circostanze sfavorevoli la barca fece naufragio. Fortunatamente non ci fu alcuna vittima, ma la barca era ormai irrimediabilmente perduta. Lo sconforto per la perdita di quella che ormai era diventata l’orgoglio del club con tutti i sacrifici che aveva comportato fu veramente notevole. Furono fatte tantissime immersioni sul relitto adagiato su un fondale di 30 metri per cercare di recuperare più materiale possibile per salvarlo sia dall’acqua sia dagli sciacalli che, fino dalla prima notte, si erano fatti vivi rubando addirittura il compressore. Superato lo shock della perdita della barca, il Club con la sua forza e passione si prefissò un nuovo obiettivo: un nuovo Artiglio.

Fortunatamente in questi anni la scuola federale dava grandi soddisfazioni  e , ben presto gli sforzi e il lavoro dei soci fu premiato con l’acquisto di una nuova barca: un motor sailer di 16,5 metri di lunghezza e 26 tonnellate di stazza, e fu battezzata “ Artiglio IV”. Il passo successivo fu renderla idonea al trasporto del maggior numero di subacquei possibile.

Finito il lavoro durato a lungo e a ridosso della nuova stagione gite, un piromane in una notte di maggio  incendiò il nuovo Artiglio: inutile dire che per il Club fu un colpo durissimo, ma anche questa volta i soci dimostrarono la loro forza. La barca fu riportata sullo scalo e in poco meno di due mesi era di nuovo operativa ed in grado di partire per le gite cui era destinata. 

Nel 1993 il Club decide di pubblicare un suo giornale periodico, spedito in tutta Italia, che in veste tipografica molto elegante riporta la vita del nostro Club proponendo anche articoli inerenti alle tecniche subacquee e alla biologia marina, alle attrezzature e ai viaggi per subacquei.

Nel 1995 il Club Subacqueo Artiglio coglie un bel risultato sportivo, vincendo il campionato regionale di tiro al bersaglio subacqueo nella categoria individuale e piazzandosi al secondo posto in quella a squadre.

Nel 1996 il Club Subacqueo Artiglio compie 30 anni di vita e celebra nel modo migliore questo trentennale. Nell'estate di quell'anno una delegazione del club effettua l'immersione sul relitto dell'Artiglio I, affondato tragicamente il 7 Dicembre 1930 nelle acque antistanti la cittadina bretone di Quiberon, durante i lavori di smantellamento di un relitto carico d'esplosivo il FLORANCE. Per il Club è un momento magico, e storico. Noi subacquei del Club Subacqueo Artiglio siamo tra i primi italiani ad esplorare il relitto del glorioso Artiglio.

A memoria di questo evento, per noi storico, abbiamo deposto una targa sul relitto. Il club celebra le sue origini, viene ristampato il libro di David Scott "L'Artiglio e l'oro dell'Egypt" che narra della storica impresa dei palombari viareggini impegnati nel recupero del carico del piroscafo inglese Egypt, affondato in oceano atlantico a più di 120 metri di profondità.

Il 2000 è stato l’anno del coinvolgimento del club nell'archeologia subacquea,con la collaborazione con varie sovrintendenze archeologiche regionali.  Luglio 2000, città di Albenga: immersioni sul relitto della nave oneraria romana. Uno dei relitti più famosi a livello archeologico, già studiato negli anni `50 con l'ausilio dell'Artiglio e dei suoi palombari, dal padre della archeologia subacquea prof. Lamboglia.

2-3 settembre 2000 lago di Bolsena: operazione "Amalasunta" diretta dall'ing. Alessandro Fioravanti,  riguardante una prospezione subacquea alla ricerca dell'antica strada che collegava l'isola Martana alla terraferma. L'operazione ebbe successo e furono proprio due subacquei del Club a trovare le tracce significative dell'antico passaggio.

28-29 ottobre 2000 Veneto cittadina di Caorle: immersione di monitoraggio sul relitto della nave oneraria romana "Crapulae Ferax".

15 settembre 2001 Lazio, lago di Bolsena. Operazione "Amalasunta 2".

Nel 2001 vede la luce a Viareggio il "Premio Artiglio" manifestazione culturale internazionale, organizzata dal Rotary Club Viareggio- Versilia. Nella tradizione della memoria della nave Artiglio e dei suoi palombari, il Club fornisce il suo contributo alla manifestazione partecipando con i suoi subacquei ad esibizioni in vasca a fianco dei vecchi palombari, ed istituendo uno stand durante lo svolgimento dell'evento. La notorietà del Premio Artiglio accresce l'attenzione anche sul Club, che ha la possibilità di partecipare a trasmissioni televisive nazionali come Linea Blu e Bell'Italia. Il Club lavora a pieno regime, la sua attività didattica, propone tutta una serie di nuove specializzazioni subacquee.

Nel 2003 nascono due importanti collaborazioni, una in campo medico-scientifico con il CNR di Pisa, che porterà alcuni nostri subacquei ad effettuare test e sperimentazioni per gli studi, in campo subacqueo e culminati nel convegno internazionale BLU 2005 tenutosi a Pisa nel dicembre 2005. L'altra in campo sociale con la Cooperativa Sociale C.R.E.A. di Viareggio nell'ambito dell'iniziativa "una giornata in barca" ospitando i ragazzi e gli operatori della cooperativa C.R.E.A. per una gita nel Golfo di Portovenere.

“Artiglio” è ancora oggi un nome magico per la città di Viareggio, riporta infatti alla memoria la celebre nave recuperi della  SO.RI.MA.  ed i mitici palombari viareggini autori di leggendarie imprese subacquee.

È nel solco di questa grande tradizione che il Club Subacqueo Artiglio vuole portare il proprio contributo per mantenere vivo questo ricordo.

Ad oggi il Club è una associazione no profit che ha nel suo statuto i seguenti obbiettivi: promuovere le attività subacquee e la conoscenza del mondo sottomarino, diffondere la didattica subacquea attraverso l’organizzazione di corsi sub.

Il Club è affiliato alla Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee e rilascia brevetti nazionali e internazionali FIPSAS CMAS.